REPLICANTE teatro & ERETS Quartet in

ACALCINCI

che in “bislacco antico” significa SCOMPARSI

un progetto di Andrea Damarco

Matteo Cosentino: percussioni

Federico Gregori: chitarra

Carlo Alberto Lupo: violino

Andrea Minieri: basso acustico

Andrea Damarco: parole

Acalcinci

Si tratta di un concerto spettacolo suonato e narrato da quattro musicisti e un attore.

Storie dalla tradizione Yiddish immerse tra le sonorità a tratti scoppiettanti e a tratti malinconiche del Klezmer…Ci sono cinque uomini in scena scena! E ombre… Sono tutti a lume di lampione… L’uomo che picchia il tamburo non è un uomo violento. Ma è ossessionato dal tempo; e lo percuote come un padre antico e autoritario.L’uomo che ha scelto il basso è amico delle piante e ha nostalgia del corpo di una donna: ha trovato le corde che da sempre legano la donna alla pianta… e le fa vibrare. L’uomo con la  chitarra amava il pianoforte, ma è un uomo che scappa; e non si corre con un pianoforte attaccato al collo… Il violino, invece, è un uomo che ama i colori, la resina, il legno. Ha scelto colori intrecciati che tagliano il mondo mentre suonano ogni dolore. E quando la tristezza gira… diventa allegria. Credetegli. E poi c’è l’uomo che parla.  E’ un uomo che ha molte cose da dire, quello… Non agli altri, ma a se stesso. E’ un uomo che si imbroglia: per questo ha scelto le parole: sono bugiarde. Ma solo per disperazione. Insieme vanno in giro, in giro per il mondo. A volte si fermano, si siedono e… suonano, bevono, e raccontano balle… Loro credono che la verità stia nascosta nelle balle: oh, non quelle che stanno appese dentro le mutande, ma quelle appese alle idee. Le idee girano dentro la testa… Girano. Come a volte le balle. Ma, forse, di tutto quello che dicono e diranno, a parte la Shoah, non è vero niente perché, quando musica e teatro si trovano e cominciano a giocare, tutto ciò che accade è che le storie cominciano a girare e… allora, tra il falso e il vero, ci si accorge che ci sta la stessa differenza che può esserci tra un uomo e le sue ombre: serve molta luce per notarla.