Il progetto cahier#iorestoacasa è stato realizzato grazie al finanziamento del Fondo Emergenza Coronavirus istituito dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta e i suoi partners (Youth Bank, CSV, Forum del Terzo settore, Caritas diocesana, Lions Club Aosta-Hub e Mont Blanc).

cahier#iorestoacasa ha permesso alla compagnia Replicante teatro di non sospendere a tempo indeterminato il rapporto iniziato nel 2012 con le persone con disabilità.

cahier#iorestoacasa

Replicante teatro per l’emergenza COVID-19

Un progetto di Andrea Damarco e Paolo Salomone

Nessun uomo è un’Isola
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra (…)

In questi versi di Johnn Donne sta il senso di questo progetto.

COVID-19 ci ha messi – tutti – di fronte a una grande verità: da soli non si va da nessuna parte, e le nostre case rischiano di diventare isole/prigioni in cui si consuma l’isolamento. Si è resa necessaria un’azione che “aprisse” (in qualche modo) queste case, per lasciare entrare (e uscire) le voci che stavano (e stanno) lì dentro; un’azione che consentisse di condividere questa fatica quotidiana dell’”essere” e dell’“esistere” in una sorta di condivisione di vissuti. I “social” (di cui abbiamo sempre abusato quando avevamo ancora scelta) sono diventati l’unica voce, l’unico prolungamento di corpi reclusi e di voci lontane. Restare in contatto, per contenere i danni da isolamento forzato (che hanno cominciato a farsi sentire subito), è stata una priorità tanto quanto quella “sanitaria”. Progettare e creare insieme ci ha fatto del bene. E comunque non ha avuto effetti collaterali gravi. Anzi.

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Sono pagine strappate da singoli quaderni, manciate di vita vissuta nella testa e nella pelle dei suoi autori, testimonianze, ambasciate sparse e disordinate che trovano il loro “fil rouge” nella condivisione di alcuni “titoli”, quattro per l’esattezza: “Maschere” – “Chiuso Dentro” – “Parla con me” – “Vedere con le parole”.

Non sono i capitoli di un romanzo e nemmeno di un saggio. Sono semplicemente titoli che, a queste pagine, hanno permesso di incontrarsi e di stare insieme in un posto: il cahier. E in questo cahier ciascuno ha messo quel che desiderava nella forma che gli è parsa e apparsa.